LA NOSTRA STORIA
La Juve Stabia, due colori per un’unica passione cominciata nel 1907, quando i fratelli Romano e Pauzano Weiss fondano lo Stabia Sporting Club, la prima squadra di calcio del Sud Italia. I colori sociali sono il giallo e il blu, quelli del gonfalone cittadino. Le prime notizie note risalgono al 1911, quando arrivò la vittoria per 3-0 del 12 febbraio dallo Stabia con lo S.F.A., squadra di Torre Annunziata.
Il 1 febbraio 1914 lo Stabia inaugura il nuovo stadio di Castellammare in amichevole contro il Naples III e gli inglesi del Black Prince mentre nel 1916, partecipa al campionato di Terza Categoria, arrivando alle semifinali.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, la squadra viene acquistata dall’avvocato Bonifacio, riuscendo nell’impresa di battere 6-0, in una amichevole internazionale, gli inglesi del War Lion. Nel 1919 arriva l’iscrizione alla F.I.G.C. dello Stabia Sporting Club, dopo la fusione con lo Sport Club War.
Cresce in città la passione dei tifosi stabiesi è grandissima facendo in modo che il proprio terreno di gioco diventasse un fortino invalicabile, soprannominato la “caienna”.
Lo Stabia si afferma come una delle società più importanti della Campania e di tutto il Sud Italia e, dopo una serie di buoni piazzamenti, arriva negli anni ’40 a conquistare una serie di titoli prestigiosi. Con in campo Romeo Menti, al quale è intitolato lo stadio di Castellammare di Stabia, il club del presidente Benedetti vince il Campionato Campano nel 1945 e il 1 giugno dello stesso anno conquista la “Coppa del Coni” battendo il Napoli in finale.
Nel 1951, il 17 giugno, un’altra pagina bellissima viene scritta a Firenze, dove si disputa lo spareggio per la promozione in serie B contro il Foggia. Una doppietta di Cereseto regala la vittoria allo Stabia, che conquista per la prima volta nella sua storia l’accesso al secondo campionato nazionale.
Nel campionato 1951-52, complice anche il trasferimento a Napoli per disputare le partite interne, lo Stabia termina all’ultimo posto e retrocede in serie C. Inizia un periodo difficile e, dopo due retrocessioni consecutive, arrivò il fallimento nel 1953.
Nasce la Juve Stabia, fondata subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e, dopo tanti anni in serie D, conquista nuovamente la serie C nel 1972, alternando promozioni e retrocessioni. Gli anni ’70 vedono scendere in campo allo stadio “San Marco” calciatori rimasti nel cuore della tifoseria stabiese, come Ceccotti, Pagura e Mancuso, mentre nel campionato 1971/72 la società, presieduta dal comm. Giuseppe Abbagnale, costruisce una squadra capace di vincere quel campionato di serie D, sotto la guida del tecnico Santin.
Nel 1975 uno spareggio disputato al “San Nicola” di Bari, vinto dal Potenza, condanna i gialloblù alla retrocessione in D. La promozione in C2 arriva nel 1979, anno in cui in gialloblù ci sono, tra gli altri, Fumarola, Schettino, Lusuardi e Iancarelli. Arrivano grandi soddisfazioni dal settore giovanile, con la conquista del campionato nazionale “Dante Beretti” per le squadre di C1 e C2. Dopo il terremoto in Irpinia del 1980, lo stadio cittadino si danneggiò e la Juve Stabia fu costretta a giocare lontano da Castellammare, per tornarci soltanto nel 1985, quando fu svelato l’attuale stadio “Romeo Menti” in un’amichevole tra la Juve Stabia e l’Avellino, vinta 3-1 dai padroni di casa davanti, con oltre 15.000 spettatori.
Al primo campionato disputato al ‘Menti’, il bomber Marcello Prima stabilisce il proprio record di gol, con ben 20 reti messe a segno. Nell’anno seguente si punta alla promozione in C1, ma la stagione va male e gli investimenti effettuati si ripercuotono sui campionati seguenti, fino alla retrocessione del 1989.
La società comincia ad avere difficoltà economiche, ma l’arrivo del nuovo presidente, Roberto Fiore, regala la salvezza in C2 a Vasto contro il Cerveteri, in un delicatissimo spareggio conclusosi con la vittoria stabiese ai rigori, e poi la tanto ambita promozione in C1 nella stagione 1992-93.
Arrivano calciatori dal grande talento e le Vespe volano con il tridente composto da Onorato, Musella e Lunerti, entrato nella storia del club.
La Juve Stabia prova l’assalto alla serie B, ma la Salernitana vince 3-1 la finale play off al “San Paolo” di Napoli il 23 giugno 1994. Le Vespe tornano a sognare la B nel campionato 1998-99, dopo aver eliminato il Giulianova in semifinale ma vengono battute dal Savoia 2-0. Dopo un anno, i gialloblù retrocedono in C2, sconfitti ai play out dall’Atletico Catania. Con l’uscita di Fiore dalla società, arriva un nuovo fallimento. Dopo un anno di assenza del calcio a Castellammare di Stabia, è Paolo D’Arco a dare vita ad una nuova realtà calcistica, il Comprensorio Stabia, che gioca per una stagione in serie D, prima di tornare a chiamarsi S.S. Juve Stabia.
Nel 2004, battendo il Potenza, arriva la promozione in C2, vincendo anche la Coppa Italia di Serie D, dopo aver battuto la Massese in finale davanti ad oltre 12.000 tifosi di casa. Le Vespe arrivano al secondo posto in C2 ma vengono eliminate ai play off dalla Cavese anche se arrivò il ripescaggio in C1. Nel 2005-06, la Juve Stabia termina al penultimo posto in classifica, conquistando la salvezza con un gol in pieno recupero di Agnelli ad Acireale. Questa è la stagione ricordata anche per la vittoria per 3-1 ottenuta contro il Napoli al ‘Menti’.
Il 1 febbraio 1914 lo Stabia inaugura il nuovo stadio di Castellammare in amichevole contro il Naples III e gli inglesi del Black Prince mentre nel 1916, partecipa al campionato di Terza Categoria, arrivando alle semifinali.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, la squadra viene acquistata dall’avvocato Bonifacio, riuscendo nell’impresa di battere 6-0, in una amichevole internazionale, gli inglesi del War Lion. Nel 1919 arriva l’iscrizione alla F.I.G.C. dello Stabia Sporting Club, dopo la fusione con lo Sport Club War.
Cresce in città la passione dei tifosi stabiesi è grandissima facendo in modo che il proprio terreno di gioco diventasse un fortino invalicabile, soprannominato la “caienna”.
Lo Stabia si afferma come una delle società più importanti della Campania e di tutto il Sud Italia e, dopo una serie di buoni piazzamenti, arriva negli anni ’40 a conquistare una serie di titoli prestigiosi. Con in campo Romeo Menti, al quale è intitolato lo stadio di Castellammare di Stabia, il club del presidente Benedetti vince il Campionato Campano nel 1945 e il 1 giugno dello stesso anno conquista la “Coppa del Coni” battendo il Napoli in finale.
Nel 1951, il 17 giugno, un’altra pagina bellissima viene scritta a Firenze, dove si disputa lo spareggio per la promozione in serie B contro il Foggia. Una doppietta di Cereseto regala la vittoria allo Stabia, che conquista per la prima volta nella sua storia l’accesso al secondo campionato nazionale.
Nel campionato 1951-52, complice anche il trasferimento a Napoli per disputare le partite interne, lo Stabia termina all’ultimo posto e retrocede in serie C. Inizia un periodo difficile e, dopo due retrocessioni consecutive, arrivò il fallimento nel 1953.
Nasce la Juve Stabia, fondata subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e, dopo tanti anni in serie D, conquista nuovamente la serie C nel 1972, alternando promozioni e retrocessioni. Gli anni ’70 vedono scendere in campo allo stadio “San Marco” calciatori rimasti nel cuore della tifoseria stabiese, come Ceccotti, Pagura e Mancuso, mentre nel campionato 1971/72 la società, presieduta dal comm. Giuseppe Abbagnale, costruisce una squadra capace di vincere quel campionato di serie D, sotto la guida del tecnico Santin.
Nel 1975 uno spareggio disputato al “San Nicola” di Bari, vinto dal Potenza, condanna i gialloblù alla retrocessione in D. La promozione in C2 arriva nel 1979, anno in cui in gialloblù ci sono, tra gli altri, Fumarola, Schettino, Lusuardi e Iancarelli. Arrivano grandi soddisfazioni dal settore giovanile, con la conquista del campionato nazionale “Dante Beretti” per le squadre di C1 e C2. Dopo il terremoto in Irpinia del 1980, lo stadio cittadino si danneggiò e la Juve Stabia fu costretta a giocare lontano da Castellammare, per tornarci soltanto nel 1985, quando fu svelato l’attuale stadio “Romeo Menti” in un’amichevole tra la Juve Stabia e l’Avellino, vinta 3-1 dai padroni di casa davanti, con oltre 15.000 spettatori.
Al primo campionato disputato al ‘Menti’, il bomber Marcello Prima stabilisce il proprio record di gol, con ben 20 reti messe a segno. Nell’anno seguente si punta alla promozione in C1, ma la stagione va male e gli investimenti effettuati si ripercuotono sui campionati seguenti, fino alla retrocessione del 1989.
La società comincia ad avere difficoltà economiche, ma l’arrivo del nuovo presidente, Roberto Fiore, regala la salvezza in C2 a Vasto contro il Cerveteri, in un delicatissimo spareggio conclusosi con la vittoria stabiese ai rigori, e poi la tanto ambita promozione in C1 nella stagione 1992-93.
Arrivano calciatori dal grande talento e le Vespe volano con il tridente composto da Onorato, Musella e Lunerti, entrato nella storia del club.
La Juve Stabia prova l’assalto alla serie B, ma la Salernitana vince 3-1 la finale play off al “San Paolo” di Napoli il 23 giugno 1994. Le Vespe tornano a sognare la B nel campionato 1998-99, dopo aver eliminato il Giulianova in semifinale ma vengono battute dal Savoia 2-0. Dopo un anno, i gialloblù retrocedono in C2, sconfitti ai play out dall’Atletico Catania. Con l’uscita di Fiore dalla società, arriva un nuovo fallimento. Dopo un anno di assenza del calcio a Castellammare di Stabia, è Paolo D’Arco a dare vita ad una nuova realtà calcistica, il Comprensorio Stabia, che gioca per una stagione in serie D, prima di tornare a chiamarsi S.S. Juve Stabia.
Nel 2004, battendo il Potenza, arriva la promozione in C2, vincendo anche la Coppa Italia di Serie D, dopo aver battuto la Massese in finale davanti ad oltre 12.000 tifosi di casa. Le Vespe arrivano al secondo posto in C2 ma vengono eliminate ai play off dalla Cavese anche se arrivò il ripescaggio in C1. Nel 2005-06, la Juve Stabia termina al penultimo posto in classifica, conquistando la salvezza con un gol in pieno recupero di Agnelli ad Acireale. Questa è la stagione ricordata anche per la vittoria per 3-1 ottenuta contro il Napoli al ‘Menti’.
L’anno seguente arriva sulla panchina Ezio Capuano che sfiorò i play off. Dopo un anno, la Juve Stabia disputa i play out con il Lanciano, riuscendo a conservare la categoria. Nel 2008-09 arrivano a capo della società i presidenti Franco Manniello e Franco Giglio. Allestita una formazione competitiva per vincere il campionato, a fine campionato la Juve Stabia retrocede. La dirigenza riparte da mister Rastelli che è capace di riportare immediatamente la C1 a Castellammare. Il campionato 2010-11 dà il via all’era Braglia che parte in sordina, ma alla fine conquista la qualificazione ai play off. La Juve Stabia elimina il favoritissimo Benevento in semifinale e si qualifica per la finale contro l’Atletico Roma. Dopo il pareggio a reti bianche dell’andata allo stadio Menti, la Juve Stabia vince al “Flaminio” con i gol di Molinari e Corona e festeggia una storica promozione in Serie B, a 60 anni dalla prima partecipazione al torneo cadetto.
Castellammare si riversa per strada e celebra l’impresa dei propri beniamini. La Juve Stabia diventa la rivelazione del campionato di B 2011-12; inoltre, il gol siglato da Marco Sau allo stadio Marassi contro la Sampdoria viene eletto all’unanimità come il più bello della stagione. Le Vespe terminano la stagione al nono posto, conquistando la salvezza. La stagione 2012-13 ha inizio con le vittorie ottenute in Coppa Italia, che permettono alla Juve Stabia di arrivare ad affrontare la Fiorentina ai sedicesimi di finale. In campionato, dopo un ottimo girone d’andata, disputato in piena zona play off, le Vespe conquistano la salvezza. Nella Serie B 2013-14 la Juve Stabia termina il campionato all’ultimo posto, retrocedendo nella Divisione Unica di Lega Pro.
L’anno seguente viene eliminata ai play off. Nella stagione 2015-16 le Vespe ottengono la salvezza in Lega Pro Divisione Unica, mentre nel campionato 2016-17 la Juve Stabia partecipa ai play off promozione, venendo eliminata al secondo turno dalla Reggiana. Anche nel campionato successivo le Vespe provano a raggiungere la promozione attraverso gli spareggi play-off, ma vengono sconfitte agli ottavi di finale di nuovo dalla Reggiana. La promozione in Serie B arriva nella stagione 2018/19, sotto la guida tecnica di mister Caserta; capitan Mastalli e compagni vincono il girone C, realizzando numerosi record, e riportano le Vespe per la quinta volta in B, è l’anno dell’ingresso in società dell’attuale Presidente Andrea Langella, come sponsor, che contribuisce al successo finale. La stagione 2019/20 si chiude con la sfortunata retrocessione in Lega Pro che vede il gruppo allenato da mister Pasquale Padalino protagonista in quella 2020/21, con il raggiungimento dei playoff, stagione che vide l’ingresso in società anche del socio Giuseppe Langella. La stagione 2021/2022 è la stagione di Walter Alfredo Novellino che, dopo un buon avvio, viene esonerato, lasciando la panchina a Stefano Sottili salvo poi vedere il ritorno dell’esperto tecnico. Playoff mancati solo per un soffio ma vittoria, in estate, dello scudetto extra campo, quello del risanamento societario con il grande sforzo economico che i fratelli Langella, proprietari del club, hanno compiuto. Parte ora la stagione 2022/2023 con il rafforzamento della squadra e l’arrivo di Leonardo Colucci sulla panchina.